SILME Esercito – NSC – SIAMO Esercito – ASSOMIL – LRM – SILMA – ITAMIL – SCUDO –
UNARMA
Il 2 giugno 2022, il Maresciallo dell’Esercito Carlo Chiariglione, presidente dell’associazione ASSOMILITARI, ha pubblicato una lettera aperta di cui si riporta il titolo:
“Suicidi-vessazioni-intimidazioni-ritorsioni: Terza lettera aperta al Presidente della Repubblica Sen. Sergio MATTARELLA – 01.06.2022”
https://www.assomilitari.it/terza-lettera-aperta-al-presidente-della-repubblica-sen-sergio-mattarella-01-06-2022/?fbclid=IwAR2lREwGhLg1THtzWV5UeR-jddsPD5zdx8hpqMi4kNNnrUGt6KFEswhOFWY
Le sottoscritte sigle sindacali militari NSC, SIAMO, ASSOMIL, SILME, LRM SILMA, ITAMIL, SCUDO, UNARMA venute a conoscenza previo un articolo pubblicato sul sito internet di ASSOMILITARI “….lettera aperta al Presidente della Repubblica Sen. Sergio Mattarella…”, delle vicissitudini legali e disciplinari nei confronti del Presidente Carlo Chiariglione, Maresciallo dell’Esercito attraverso il quale descrive presunte gravi irregolarità della condotta di comando dei reparti ed enti menzionati e da parte delle gerarchie della linea di comando, esprimono il proprio sostegno morale e sindacale al collega, per un accanimento a dir poco raccapricciante per i modi e i termini come appaiono descritti.
La riprova delle assurde e infondate condotte incriminanti, trovano riscontro nelle assoluzioni che ogni singolo tribunale ha emesso con sentenza ad ogni ipotesi di illecito imputato al collega Carlo Chiariglione.
I sindacati militari (purtroppo non tutti) e delle associazioni tra militari che si sono costituite negli ultimi 50 anni, anno costantemente denunciato atteggiamenti vessatori e poco consoni al fondamento del diritto costituzionale nei confronti dei militari da parte di comandanti zelanti, adottando spesso metodi atti non a ricercare la “verità” ma a distruggere moralmente e professionalmente il militare che ad ogni tentativo di affermare la legalità all’interno dei corpi militari dello stato, che siano essi esercito, marina, aeronautica, carabinieri, finanzieri o guardia costiera, ovvero alla denuncia di abusi e responsabilità di comando, questi ricorrono senza scrupoli ai tribunali militari nei confronti di chi osa rivendicare trasparenza e correttezza istituzionale.
Quanto accaduto a Carlo Chiariglione ne è un esempio lampante, non l’unico, a confermare un metodo che evidenzia una zona “grigia” dell’impunità di alcune condotte di comandanti dalla facile penna e dalla poca capacità di capire, gestire, intervenire e sanare, preferendo umiliare chi “con spirito di lealtà” cerca di rendere le istituzioni militari, luogo di esercizio dei diritti costituzionali e non la zona franca dove il diritto assume una connotazione di uso discriminante e al di sopra di ogni regola.
Decisamente sconvolgente e inaccettabile le segnalazioni che lo stesso rivolge alla magistratura militare e agli inquirenti che sembrerebbero non aver nemmeno iniziato una verifica dei fatti denunciati e che appaiono di inaudita gravità. Il Presidente della Repubblica quale capo supremo delle forze armate, a cui è indirizzata la lettera aperta di Carlo Chiariglione, ha il dovere di far luce su queste assurde ed inquietanti vicende, ma ancor più come garante della Costituzione.
Pertanto auspichiamo, senza voler entrare nel merito delle vicende, che le azioni penali e disciplinari nei confronti del Maresciallo Carlo Chiariglione e delle sentenze dei vari tribunali che lo assolvono dalle contestazioni di comandanti dalla facile penna, siano attentamente vagliate dalle autorità giudiziarie e politiche.
Questo comunicato verrà inviato alla Presidenza della Repubblica, al Ministro della Difesa, alla Stampa e al Consiglio Superiore della Magistratura al fine di dirimere ogni dubbio sui comportamenti dei vari comandanti e sull’attività inquirente di alcuni uffici giudiziari rispetto alle dettagliate denunce presentate da Carlo Chiariglione, che ad oggi non hanno trovato risposta.
Roma, 03/06/2022
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