Congedati circa 700 volontari, serve un punto di mediazione per chi ha vestito la divisa con dedizione
Roma, 3 aprile 2025. L’Esercito manda a casa circa 700 volontari risultati idonei al concorso per vfp1 (volontario in ferma prefissata di un anno) escludendoli dall’ultimo concorso per vfp4 (volontario in ferma prefissata di quattro anni) dopo aver investito nella loro formazione, e contestualmente ne arruola altri completamente da formare. Una situazione per la quale S.I.A.M.O. Esercito, impegnato in prima linea nella tutela e rappresentanza dei diritti dei militari italiani, è già intervenuto inviando agli organi competenti diverse segnalazioni circa una richiesta di dialogo tesa a trovare una soluzione, senza ricevere, finora, nessuna risposta a tali sollecitazioni. La questione riguarda giovani per lo più tra i 20 e i 24 anni posti in congedo seppur risultati idonei, ma non inseriti in graduatoria in quanto lo Stato Maggiore della Difesa ha stanziato fondi per garantire la copertura di 1888 posti, escludendo, ad oggi, circa 700 ragazzi e ragazze, salvo scorrimenti. A differenza di altri, i vfp1 in questione non hanno avuto alcuna possibilità di rafferma. Inoltre, è bene ricordare, che tali esclusi non percepiscono disoccupazione e nessun’altra forma di ammortizzatore sociale, un ulteriore danno per la nostra società. Nonostante le rassicurazioni del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito nel corso dell’ultima audizione avvenuta il 29 gennaio scorso, nulla è stato fatto per questi ragazzi e ragazze. In un periodo dove la nostra Forza Armata è in costante bisogno di risorse qualificate, motivate e pronte ad affrontare le sfide che ci attendono, purtroppo con profondo dispiacere ancora una volta vediamo andare via giovani in servizio e soprattutto formati dal oltre 2 anni di ininterrotte attività. E’ bene ricordare che oltre all’investimento umano, la formazione dei volontari ha un costo economico. In tal senso, per S.I.A.M.O. Esercito, sarebbe stato opportuno trovare un punto di mediazione tale da poter consentire una continuità di servizio per i vfp1 che hanno già dimostrato di avere il potenziale per continuare a servire nel lungo periodo. Per i motivi sopra menzionati, S.I.A.M.O. Esercito chiede di aprire un fronte di dialogo affinché si valorizzi l’impegno dei volontari e si soddisfi la domanda di arruolamento stabile e qualificato in modo da bilanciare le necessità della Forza Armata con le aspettative dei volontari. Sarebbe auspicabile un punto di incontro che possa garantire la permanenza del personale e al contempo incentivare l’arruolamento di nuovi volontari, così da non indebolire le nostre fila e vanificare gli sforzi e le competenze di coloro che, con dedizione, hanno già dimostrato il proprio valore.
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