131 th EUROMIL GENERAL ASSEMBLY
2025 9-10 May 2025 in Brussels, Belgium
Il sindacato militare SIAMO Esercito è un sindacato rappresentativo del personale dell’Esercito italiano, quindi che può essere presente in tutti i tavoli di confronto con i rappresentanti del governo. La verifica degli associati al 31 dicembre 2024 ha confermato il trend di crescita del sindacato, che ha iniziato a raccogliere adesioni secondo la nuova legge sui sindacati militari in Italia dal 1 gennaio 2023.
Il presente report nazionale mira ad analizzare quanto accaduto dalla precedente riunione di EUROMIL di ottobre 2024 fino alla data odierna.
LEGGE SINDACATI MILITARI E REGOLAMENTI ATTUAZIONE: FORTI LIMITAZIONI
In Italia i diritti sindacali militari sono stati riconosciuti solamente da pochi anni, con una legge molto limitante riguardo ai settori di intervento e alle tutele dei rappresentanti sindacali. Il ministero della Difesa ha utilizzato i regolamenti di attuazione della legge per restringere ulteriormente il già limitato campo di intervento. Le limitazioni più pesanti riguardano le materie che possono essere discusse dai sindacati militari, le tutele degli stessi sindacalisti, con il nostro precedente segretario generale colpito da misure disciplinari per aver espresso la sua opinione a tutela degli iscritti. In questo campo, il confronto e il collegamento con gli altri sindacati militari europei sarà decisivo per provare a proporre modifiche normative che possano adeguare il panorama italiano a quello continentale, nella speranza di non dover ricorrere necessariamente alla tutela giurisdizionale davanti alla Corte europea.
CONTRATTO DI LAVORO 2022-2024: AUMENTI E NORME
Alla fine dello scorso anno, nel mese di dicembre, per la prima volta questo sindacato insieme ad altri ha firmato il contratto nazionale di lavoro per il personale militare contrattualizzato (dal grado iniziale del Graduato fino al Capitano) per gli anni 2022-2024, con la scelta di destinare le risorse disponibili quasi totalmente a favore di un aumento stipendiale, pari a circa 100 € nette mensili per il grado iniziale. Questo ha però determinato la carenza di fondi per incidere sulle situazioni giuridiche e normative a tutela del personale, che normalmente richiedono un finanziamento aggiuntivo.
PROBLEMI DA AFFRONTARE NELL’IMMEDIATO
SERVIZI ALLE FAMIGLIE
L’impegno quindi per il prossimo triennio è quello di dialogare più fermamente e in modo continuo con il ministero della Difesa per migliorare le condizioni di vita delle famiglie del personale militare, oggi in grande sofferenza a causa della mancanza di sostegno logistico nelle diverse aree di residenza in Italia. Gli Stati maggiori delle forze armate infatti non riescono ad assicurare al personale che viene dislocato nelle varie sedi i necessari servizi di supporto alle famiglie, quali ad esempio gli asili nido, gli alloggi di servizio, orari di lavoro che permettano di coniugare la cura dei figli e gli obblighi del servizio, specialmente nei reparti operativi. La grandissima percentuale del personale si trova infatti a lavorare a centinaia di chilometri di distanza dalle famiglie di origine, con la duplice conseguenza di non avere una rete di supporto alle necessità familiari in carenza di quella fornita dal datore di lavoro e il connesso rischio di separazione o divorzio, a causa delle condizioni difficili che non permettono lo sviluppo professionale del coniuge, spesso vincolato da limiti esterni alla esclusiva cura della famiglia e dei figli, spesso in assenza del coniuge militare mandato in operazioni lontano dalla sede di servizio.
MIGLIORAMENTO CONDIZIONI PERSONALE A TEMPO DETERMINATO
Un altro grande problema che il SIAMO Esercito è chiamato ad affrontare è legato alle condizioni professionali del personale a tempo determinato: il governo ha deciso di modificare il reclutamento e lo stato giuridico dei volontari militari con un modello legato al “3+3”, tre anni iniziali di servizio, con eventuale prosecuzione per ulteriori tre anni, con basse possibilità di passaggio al servizio permanente. Contro il panorama giuridico comune europeo, questo personale non ha diritto al pagamento della liquidazione, ai contributi, con le ore eccedenti l’orario di servizio rese pagate in modo forfettario. Le proposte avanzate per migliorare questa situazione sono state al momento rifiutate, per gli alti costi sul bilancio pubblico, che però non tengono in considerazione gli alti costi sociali sul personale.
PAGAMENTO LAVORO STRAORDINARIO, CON DIFFERENZE TROPPO MARCATE TRA PERSONALE DIRIGENTE E NON DIRIGENTE
Altro settore possibile di intervento nel prossimo futuro sarà quello di ridurre le differenze di pagamento delle ore straordinario rese tra il personale dirigente e il personale non dirigente. I fondi a disposizione sono spesso utilizzati in modo discrezionale, con il risultato diretto di andare a compensare il personale dei gradi più alti senza pagare e il personale alla base della piramide, che si ritrova ad accumulare ore da prendere a recupero non pagate, senza però poterlo fare a causa degli impegni operativi costanti.
ELIMINAZIONE DEL PAGAMENTO FORFETTARIO DEI SERVIZI ARMATI
Un ultimo impegno da segnalare nel report nazionale è connesso al pagamento forfettario delle ore rese in eccedenza per lo svolgimento dei servizi armati. Nell’ultimo contratto l’azione incisiva del SIAMO Esercito ha consentito di aumentare il corrispettivo, che rimane però forfettario, con il pagamento per ogni ora di lavoro eccedente corrispondente circa a 5 €. Agiremo nel prossimo futuro per il superamento di questa misura, in modo tale che il personale comandato a prestare servizi armati possa essere certo del pagamento dovuto.
Il confronto con gli altri sindacati militari appartenenti all’organizzazione di EUROMIL sarà fondamentale per il SIAMO Esercito per definire le migliori pratiche in campo di riconoscimento economico e tutele giuridiche del personale militare.
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